giovedì 27 agosto 2009

Castel di Tora - Colle di Tora - Collalto Sabino - Orvinio

Itinerario di uno giorno - che parte come sempre per comodità dal GRA - e che tocca le tappe di:
- Castel di Tora (B)
- Colle di Tora (C)
- Collalto Sabino (D)
- Orvinio (E)


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Castel di Tora
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Altra perla nascosta in Sabina, presepe arroccato su uno sperone roccioso proteso sul lago del Turano, vincitore del premio 'Borgo più dell'Italia 2008', e dalla quale si ha una fantastica vista del lago, delle colline circostanti e del paesino Colle di Tora.







Colle di Tora
Consigliato:
Difficoltà: Facile

Piccolo borgo di fronte al più caratteristico Castel di Tora, che tuttavia ha quasi completamente perso il suo centro storico, sostituito da abitazioni più recenti. Passeggiata comunque suggestiva sul lungolago, da abbinare magari con pranzo o pausa caffè sul bar/ristorante su palafitte, sulla punta estrema del paese.






Collalto Sabino
Consigliato:
Difficoltà: Facile

Probabilmente fondato intorno al X secolo nel luogo in cui sorgeva in epoca romana un centro fortificato dei Sabini, il paese, in origine chiamato Castaldio, prende l'attuale nome, Collalto, dalla sua particolare posizione. Fu infatti costruito a scopo difensivo, durante il periodo delle invasioni saracene in Sabina, sulla cima di un colle molto alto e scosceso, a circa 980 m sul livello del mare. Per arrivarci la strada si stacca dalla bassa valle del Turano inerpicandosi tra folti boschi di castagni e cerri fino al paese ancora cinto dalle antiche mura merlate, entro cui le case di pietra antica e le strade strette e tortuose si raccolgono intorno al maestoso castello quattrocentesco.
Censito tra i 'Borghi più belli d'Italia', consiglio di visitare assolutamente il 'Castello di Collalto', splendido esempio di architettura militare quattrocentesca, ampiamente restaurato alla fine del secolo scorso, che presenta ancora elementi architettonici tipici dell'epoca come i robusti torrioni e le mura merlate. Risulta ancora oggi particolarmente suggestivo l'imponente ponte levatoio che permette l'ingresso all'interno delle mura dove è possibile ammirare il gioco di geometrie del vasto cortile. La rocca è costituita da una torre quadrata centrale, due torri rotonde poste agli angoli, una serie di baluardi e postazioni per artiglierie di calibro diverso. Bellissimo è il panorama visibile dall'austera costruzione quadrata, che rappresenta il punto più alto del castello e dalla quale si possono scorgere il Terminillo, la Maiella e il Gran Sasso.






Orvinio
Consigliato:
Difficoltà: Facile

Situato a 840 metri s.l.m., è il più alto centro abitato del Parco dei Monti Lucretili. Sorge su di un colle attorno al suo imponente Castello appartenente al Casato dei Marchesi Malvezzi Campeggi. Il borgo medievale, da cui si accede attraverso il grande arco che si affaccia sulla SS 314 Licinese, conserva ancora il suo antico fascino. L’origine dell’antica ORVINIUM viene fatta risalire al periodo in cui i Siculi conquistarono la sabina. L’antica città di Orvinium (di cui Dionisio di Alicarnasso cantava le lodi) fu completamente distrutta prima dell’anno mille. Successivamente prese il nome di “Canemorto” che conservò fino al 1863.
Per molti secoli rimase sotto il dominio dei monaci Benedettini di Santa Maria del Piano, nel XVI secolo divenne prima feudo della famiglia Orsini e poi della famiglia ducale dei Muti. Dopo il 1625 passò al casato dei Borghese. Nell’800 Orvinio fece parte dello Stato Pontificio e fu sede di Governo e residenza del Governatore. (fonte Wikipedia)

Censito anch'esso tra i 'Borghi più belli d'Italia', può vantare un centro storico quasi del tutto conservato, una parte della cinta muraria con torri di difesa, alcune tipologie abitative e il castello tutto di epoca rinascimentale. Ancora in piedi la chiesa in stile romanico dell'antico monastero, con il portale quattrocentesco e il campanile duecentesco.






Volterra-San Gimignano-Certaldo

Itinerario di uno/due giorni - a circa 2 ore da Roma e 1 ora e mezza dalle principale città della Toscana - e che tocca le tappe di:
- Volterra (A)
- San Gimignano (B)
- Certaldo (C)


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Volterra
Consigliato:
Difficoltà: Facile

La città, celebre per l'estrazione e la lavorazione dell'alabastro (splendidi quanto cari i negozi che effettuano vendita diretta), conserva un notevole centro storico di origine etrusca con rovine romane ed edifici medievali come la Cattedrale ed il Palazzo dei Priori sull'omonima piazza, il centro nevralgico dell'abitato.
Di particolare interesse:
- il Duomo: in stile romanico, fu innalzato a più riprese tra il XII ed il XIII secolo. L'interno, restaurato nell'Ottocento, presenta elementi tardo rinascimentali. Il campanile che si erge a lato della facciata è un'elegante costruzione quattrocentesca)
- il battistero di San Giovanni: edificato nella seconda metà del Duecento, presenta una pianta ottagonale con pareti decorate secondo la classica bicromia dei marmi bianchi e verdi tipica delle costruzioni romaniche. L'edificio è sormontato da una cupola.
- il Palazzo dei Priori: sorge in Piazza dei Priori e fu edificato nel 1246; nel XIX secolo fu modificato con l'aggiunta di un coronamento alla sommità della torre. All'interno, nella Sala del Maggior Consiglio, si possono ammirare decorazioni e stemmi ottocenteschi.
- la Cinta muraria: d'origine etrusca, fu modificata in epoca medioevale. Qui si trova la celebre Porta all'Arco, un tempo facente parte dell'antica cerchia muraria del V secolo a.C.
- la Fortezza Medicea: è formata da due fortificazioni unite da una cortina muraria. La rocca più antica presenta una torre a pianta semiellittica, mentre la cosiddetta Rocca Nuova, caratterizzata da un possente mastio, fu costruita per volontà di Lorenzo de' Medici.
- l'Anfiteatro Romano: venne riportato in luce negli anni cinquanta da scavi archeologici condotti nella località di Vallebuona. Il monumento si data alla fine del I secolo a.C. e la sua costruzione venne finanziata dalla ricca famiglia volterrana dei Caecina. Il teatro era parzialmente scavato nel pendio naturale di un'elevazione, in analogia ai teatri greci. Alla fine del III secolo il teatro venne abbandonato e in prossimità dell'edificio scenico venne installato un impianto termale. In epoca medioevale le mura cittadine inglobarono il muro di chiusura della parte più alta delle gradinate (summa cavea). (fonte Wikipedia)

Consiglio di visitare la cittadina:
- se possibile nel periodo in cui si tiene la rievocazione storica "Volterra A.D. 1398", una delle più belle che abbia mai visto, di solito a fine Agosto.
- prima che i suoi luoghi siano mostrati dal film "New moon" (sequel di "Twilight"), in modo da vantarsi con gli amici di essere stato nei luoghi in cui è stato girato il film! :)







San Gimignano
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Per la caratteristica architettura medioevale del suo centro storico è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Il sito di San Gimignano, nonostante alcuni ripristini otto-novecenteschi, è per lo più intatto nell'aspetto due-trecentesco ed è uno dei migliori esempi in Europa di organizzazione urbana dell'età comunale.
San Gimignano è soprattutto famosa per le circa sedici torri medievali che ancora svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d'oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano circa quattordici ufficiali, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la Torre del Podestà, detta la Rognosa, che è alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre Grossa, di 54 metri. Un regolamento del 1255 vietò ai privati di erigere torri più alte della Rognosa, anche se le due famiglie più importanti, Ardinghelli e Salvucci, non lo rispettarono. (fonte Wikipedia)

Definire San Gimignano 'nascosta' è probabilmente un'eresia, nel senso che è sicuramente da annoverarsi tra i borghi medievali più famosi e conosciuti della Toscana; certo è che definirla 'perla' è riduttivo per la sua bellezza e poesia.
Da non perdere il dettagliato e fornito 'Museo della Tortura', occhio appena entrate a non finire nelle grinfie del boia! (deh :))










Certaldo
Consigliato:
Difficoltà: Facile

La parte più interessante del comune è sicuramente Certaldo Alto. La caratteristica artistica e architettonica principale di Certaldo Alto, che l'ha resa nota e famosa in Europa, è la perfetta conservazione del tessuto urbanistico medioevale, con le sue vie strette e le piccole piazze sparse qua e là; se si escludono i lavori di ristrutturazione che hanno avuto come oggetto Palazzo Pretorio nel XV secolo (lavori che trasformarono il vecchio mastio nel palazzo vicariale) possiamo affermare che Certaldo Alto è rimasta identica a come si è sviluppata nel medioevo.
Ulteriore testimonianza di questa caratteristica è la mancanza di una grande piazza nel centro storico, mentre al suo posto vi troviamo una lunga e larga via (via Boccaccio) che ne svolgeva le funzioni, rappresentando il luogo pubblico di eccellenza e di concezione tipicamente alto-medioevale.(fonte Wikipedia)







mercoledì 5 agosto 2009

Calcata-Civita Castellana-Nepi-Casperia-Roccantica

Itinerario di una giornata che parte per comodità da Roma (GRA, uscita Flaminia) e che tocca le tappe di:
- Calcata (B)
- Civita Castellana (C)
- Nepi (D)
- Casperia (E)
- Roccantica (F)


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Calcata
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Altra perla nascosta da non farsi assolutamente scappare! Un paesello a forma di bomboniera, arroccato su uno sperone di tufo in sgretolamento che domina la verde valle del fiume Treja. Da ammirare in tutta la sua semplicità! (prima che frani tutto :))
Definita l'ultimo paese 'Hippy' italiano (mmmhhh...), con i suoi vicoletti in pietra viva, le case color pastello invecchiato ed i negozzietti sulla piazza principale questo angolo di mondo ha mantenuto e mantiene tuttora quell'atmostera di naturalezza e genuinità impensabili a pochi kilometri dal caos metropolitano.
Consigliata la visita dopo le ore 10, altrimenti troverete negozi chiusi e nessun umano in giro! :)








Civita Castellana
Consigliato:
Difficoltà: Facile

Situata su uno sperone tufaceo, tra le profonde gole di due affluenti del Treia, ai piedi dei monti Cimini, lungo la via Flaminia, è famosa per essere stata nell'epoca preromana la capitale della popolazione dei falisci. È nota anche per essere il centro industriale specializzato nelle ceramiche più importante d'Italia e tra i più apprezzati nel mondo.
Papa Gregorio V le attribuì il nome di civitas (città - cittadinanza), da cui "Civita". "Castellana" si riferisce al dominio che il luogo aveva sui castelli circostanti. (fonte Wikipedia)

Degni di nota, il castello medievale ed il Duomo, con facciata del XII secolo e portico a grande arco centrale del 1210 (arricchito da mosaici policromi).







Nepi
Consigliato:
Difficoltà: Facile

Particolarmente famosa per la sua acqua (che sgorga leggermente frizzante direttamente dalla sorgente, e la stessa sorgente è rinomata per le sue acque sulfuree), durante le guerre gotiche fu una delle ultime roccaforti dei Goti a crollare. Il villaggio venne saccheggiato dai longobardi nel 569. Durante l'VIII secolo, ad ogni modo, divenne sede di Tuto, un Duca longobardo, conosciuto per la sua interferenza nell'elezione papale del conclave del 768. (fonte Wikipedia)

Di notevole interesse, il castello Borgia (circondato da possenti mura, ricostruito dai Borgia nel XV secolo sui resti di un maniero feudale), il Palazzo Comunale (la cui parte inferiore in pietra è abbellita da un portico, quella superiore da finestre e balconate sormontate da un campanile ed alla cui base è posta una fontana ascritta al Gian Lorenzo Bernini) e l'acquedotto romano ancora in funzione.








Casperia
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Media

Le origini di Casperia si perdono tra storia reale e leggenda.
Una leggenda narra che Sabo (da qui il nome Sabina), partito dalla Persia e giunto in Grecia, fu obbligato dall'estrema rigidità delle leggi di Licurgo, a muovere con il suo seguito prima in Sicilia e poi nell'attuale territorio di Casperia.
Secondo il geografo romano Pomponio Mela, Casperia sarebbe la più antica città Sabina fondata, come già scritto, dal popoli dei Caspi.
Virgilio la cita nell'Eneide nell'elenco delle città che inviarono truppe in aiuto di Turno nella guerra contro Enea e il re Latino. (fonte Wikipedia)

Se l'origine non è certa e si perde nel mito, la realtà invece è quella nitida di un borgo splendido, nascosto da verdi ulivi e dolci colline, con un centro storico in pietra viva davvero mozzafiato.
Ogni casetta, piccola chiesa, vicolo, porta sembrano parte di un presepe vivente (se ne devono essere accorti anche gli abitanti, che hanno costruito all'interno del Duomo il presepe più bello che io ricordi di aver visto in vita mia), dove niente è posto a caso e la vita scorre, lenta seppure genuina, da secoli.
Ogni anno si tiene nel borgo il Casperia Festival (rivisitazione storico-medievale, abbellita da fate e folletti.. inizio/metà Luglio), ma non so dirvi di più perchè l'ho sempre mancata.. :(










Roccantica
Consigliato:
Difficoltà: Media

Molto vicina a Casperia (da una si scorge l'altra), in verità si fonde con essa per mostrare davvero il lato più affascinante e misterioso di quella che un tempo fu la regione della Sabina.
Armatevi di buona volontà e scalate (letteralmente) questo borgo antico, fino alle rovine del castello poste alla sua sommità, dalle quali si scorge un panorama delle colline vicine davvero niente male.







Capalbio e dintorni-Saturnia-Pitigliano-Sovana

Itinerario di due/tre giorni - distante circa 200 Km da Roma (Aurelia+Roma/Civitavecchia) e 200+ Km dalla Toscana centrale - che tocca le tappe di:
- Giardino dei Tarocchi (Capalbio) (A)
- Borgo di Capalbio (B)
- Porto Ercole (Argentario) (C)
- Saturnia(D)
- Pitigliano (E)
- Sovana/Sorano (F)


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Giardino dei Tarocchi
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Vera e propria perla nascosta, sogno onirico di una architetta francese che si è ispirata alle vicende della propria vita così come alla misticità delle carte dei tarocchi, per fare di una anonima collina a sud di Capalbio uno vero e proprio gioco di luci e ombre, specchietti e maioliche, statue, sculture, sogni di colore e cemento.
Si consiglia di visitare il sito ufficiale (cercare su Google 'Giardino dei tarocchi') per orari di apertura del parco e costo del biglietto d'ingresso (IMHO varrebbe la pena visitarlo a qualsiasi prezzo :))

Di esso Wikipedia dice:

Seguendo l'ispirazione avuta durante la visita al Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona, poi rafforzata dalla visita al giardino di Bomarzo, Niki de Saint Phalle inizia la costruzione del Giardino dei Tarocchi nel 1979, su un terreno di mezzo ettaro ricoperto dalla macchia mediterranea sulla collina di Garavicchio presso Capalbio, in Maremma, messo a disposizione da Nicola e Carlo Caracciolo grazie alla mediazione di Marella Agnelli Caracciolo.

Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni.

Terminata solo nell'estate del 1996, la realizzazione del Giardino ha comportato, oltre ad un enorme lavoro di impianto, una spesa di circa 10 miliardi di lire interamente autofinanziati dall'autrice.
Nel 1997 Niki de Saint Phalle ha costituito la Fondazione Il Giardino dei Tarocchi il cui scopo è quello di preservare e mantenere l'opera realizzata dalla scultrice. La costituzione della Fondazione è stata curata da Marie France D. Pestel-Debord, attuale Vice-Presidente, e da Stefano Mancini, Segretario Generale. Il 15 maggio 1998il Giardino dei Tarocchi è stato aperto al pubblico.








Borgo di Capalbio
Consigliato:
Difficoltà: Facile

È il comune più a sud della Toscana e, per il contesto ambientale in cui si trova e per l'importanza storico-artistica assunta in epoca rinascimentale, Capalbio è stata soprannominata anche la piccola Atene. Inoltre, il comune è stato premiato con le 5 vele e la prima posizione nella "Guida Blu" di Legambiente-Touring Club Italiano 2007 per la tutela e la gestione oculata delle sue spiagge, del paesaggio e dell'ambiente circostante. (fonte Wikipedia)








Porto Ercole
Consigliato: Ni
Difficoltà: Media

Porto Ercole è una frazione del comune di Monte Argentario, in provincia di Grosseto. Con Porto Santo Stefano (il centro più popoloso) costituisce uno dei due abitati maggiori che formano il comune.
In epoca medievale il centro fu un possedimento dell'Abbazia delle Tre Fontane di Roma, prima di passare agli Aldobrandeschi in epoca duecentesca. Dopo una breve parentesi sotto gli Orsini di Pitigliano, Porto Ercole entrò a far parte della Repubblica di Siena in epoca quattrocentesca. Nella seconda metà del Cinquecento il paese passò sotto lo Stato dei Presidi, divenendo il cardine dell'intero sistema difensivo della zona. Porto Ercole, seguendo le sorti dello Stato dei Presidi, entrò a far parte del Granducato di Toscana soltanto nella prima metà dell'Ottocento.

Agli inizi del Seicento morì a Porto Ercole Michelangelo Merisi da Caravaggio; il luogo della morte rimase per decenni avvolto nel mistero, perché deceduto secondo un biografo dell'epoca su una spiaggia (forse la Feniglia), secondo altri, nel paese vecchio. (fonte Wikipedia)

Personalmente, non mi ha mai sconvolto particolarmente l'Argentario, ma riconosco di essere in controtendenza rispetto ai milioni di turisti che ogni anno affollano le sue spiagge e paesi.
Difficoltà media, in quanto prima di arrivare a Porto Ercole (che comunque mi sento di consigliare al posto della caotica Santo Stefano), potreste incappare in incolonnamenti di non facile superamento. :)






Terme di Saturnia
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Media

La località sorse in epoca romana lungo la Via Clodia nelle vicinanze della necropoli etrusca di Pian di Palma e delle sorgenti termali, già conosciute all'epoca, dalle quali prese la denominazione.
Le acque sulfuree a 37 gradi e mezzo hanno rinomate proprietà terapeutiche e sanno donare relax e benessere al solo immergervisi. Notevole è comunque il contatto con la natura, al tempo stesso aspra come la Maremma può essere - soprattutto nel periodo estivo - con i colori che variano dal verde cupo al giallo, al bruno in tutte le sfumature fino quasi al nero. (fonte Wikipedia)

Davvero meta da non perdere, se non fosse per l'orda di turisti che ogni giorno (d'Inverno come d'Estate) assaltano le piccole cascatelle e piscine - accessibili gratuitamente - per rilassarsi al calore delle acque termali.










Pitigliano
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Conosciuta fin dai tempi antichi come 'la piccola Gerusalemme' - per la storica presenza di una sinagoga e di una comunità ebraica, da sempre ben integrata nel contesto sociale -, conserva un centro storico davvero suggestivo.
Arrivando dal mare, salendo la Strada Statale 74 Maremmana, si noteranno immediatamente le caratteristiche case che sporgono da un grande sperone di tufo, assolutamente a strapiombo. La rupe di Pitigliano è circondata su tre lati da altrettanti burroni, pieni di grotte scavate nel tufo; nel fondovalle scorrono i corsi d'acqua Lente, Meleta e Prochio.
Acquedotti, numerose chiese ed il Palazzo Orsini fanno della 'piccola Gerusalemme' una perla assolutamente da non perdere.








Sovana
Consigliato:
Difficoltà: Facile

L'attuale centro storico si sviluppò nel corso del Medioevo nelle vicinanze della preesistente necropoli etrusca, sotto il controllo della famiglia Aldobrandeschi, che vi fece edificare un castello intorno all'anno mille. In epoca medievale divenne anche libero comune e diede i natali a Ildebrando di Sovana, divenuto in seguito papa Gregorio VII; fu anche capitale dell'omonima contea.
Alla fine del Duecento venne ereditata dagli Orsini seguendo il medesimo destino di Sorano e Pitigliano fino al Quattrocento, epoca in cui il centro venne conquistato dai senesi.
A metà Cinquecento la definitiva caduta della Repubblica di Siena portò Sovana nelle mani dei Medici, che la inglobarono nel Granducato di Toscana. (fonte Wikipedia)







lunedì 3 agosto 2009

Ninfa-Sermoneta-Norma-Norba

Tour di una giornata, che parte come sempre da Roma (A1 dir. Napoli) e tocca le tappe di:
- Oasi di Ninfa (B)
- Abbadia di Valvisciolo(C)
- Sermoneta(D)
- Norma-Norba (E)


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Oasi di Ninfa
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Facile

Vero e proprio paradiso naturale, tra flora proveniente dai più lontani paesi del mondo, ruscelli di acqua trasparentissima e fresca, castelli, granai e ruderi medievali, in un silenzio rotto soltanto dalle parole della guida.
Vivamente consigliato a famiglie con figli, tanto è semplice il percorso (viali ombrosi) e tranquilla la visita di circa un'ora e mezza.
Attenzione: l'oasi è aperta soltanto il primo weekend di ogni mese, si consiglia quindi di verificare il sito ufficiale per verificare l'apertura dell'oasi nei giorni in cui la si vuole visitare.
Al momento della stesura di questo post, il biglietto d'ingresso costava 8 Euro l'intero, a mio parere costo del tutto giustificato. :)







Abbadia di Valvisciolo
Consigliato: n.c.
Difficoltà: Facile

Edificata in rigoroso stile romanico-cistercense è uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l'abbazia di Fossanova.La tradizione vuole che questa abbazia sia stata fondata nel VIII secolo da monaci greci e sia stata occupata e restaurata dai Templari nel XIII sec. Quando nel XIV secolo questo ordine venne disciolto subentrarono i Cistercensi. (fonte Wikipedia)
Noi non ci siamo fermati, ma il santuario è sulla strada tra Ninfa e Sermoneta (sulla strada principale), ed è facilmente raggiungibile anche in auto.








Sermoneta
Consigliato: Assolutamente sì
Difficoltà: Media

Borgo medioevale di notevole suggestione nato intorno al castello medievale Caetani.
Suggestiva a mio parere sopratutto la salita a piedi al castello, con vicoli stretti e ripidi su cui si affacciano muretti e case in bianca pietra viva.
Il castello è visionabile con guida ogni ora (attenzione, fatevi trovare puntuali davanti al cancello d'ingresso al castello, altrimenti dovrete aspettare altri 50 minuti :)), spettacolari soprattutto il camminamento (sopra e sotto) delle mure del castello.










Norma-Norba
Consigliato: n.c.
Difficoltà: n.c.

La cittadina di Norma, arroccata sui Monti Lepini sopra una parete rocciosa scoscesa da cui è possibile ammirare l'Agro pontino e soprattutto l'Oasi di Ninfa, può vantare un caratteristico centro storico medievale.
Non molto lontano, è possibile visitare l'area archeologica romana dell'antica città di Norba: in essa sono conservati notevoli resti della cinta muraria, in opera poligonale, con tre porte risalenti al IV secolo a.C. Il terreno accidentato ha portato alla creazione di terrazzamenti digradanti che conferiscono alla città un aspetto scenografico. Recenti scavi hanno messo in luce significativi resti di vari edifici, suddivisi in isolati irregolari da strade parallele e ortogonali, tra cui spiccano due acropoli con diversi templi. (fonte Wikipedia)